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martedì 22 gennaio 2019

Decentramento quando?

Dal 1966 ad oggi, dopo più di mezzo secolo, il processo verso un efficace decentramento amministrativo è ancora disatteso e tale ritardo grava sul paese come una grande opera incompiuta, a causa di decenni di inadempienza da parte delle classi dirigenti di questo paese, spesso per incapacità politica ma molto più spesso per mancanza di volontà politica.
Dopo l’elezione del 2016, con l’avvento della giunta guidata da Virginia Raggi, per i tanto vituperati Municipi di Roma sembrava arrivato il momento di poter assumere finalmente una maggiore autorevolezza, in primis agli occhi dei cittadini romani.
I XV Municipi che compongono il territorio di Roma Capitale, in qualità di Amministrazioni di prossimità e istituzioni più direttamente collegate ai cittadini, in questo preciso momento storico necessitano di una svolta sostanziale, nel merito e nella sostanza del ruolo che devono ricoprire.
L’amministrazione centrale del Comune di Roma, si trova quindi di fronte ad un bivio: o dotare della maggiore autonomia possibile i Municipi oppure sostenere che la struttura politico-rappresentativa del Municipio non ha un ruolo positivo ma solo ratificante rispetto alla gestione centrale, rendendo pertanto i Municipi una mera struttura amministrativa che applica direttamente ciò che viene deciso nell’Aula Giulio Cesare.
La seconda ipotesi sopracitata rasenta follia pura, anche solo in riferimento all’enorme investimento legislativo ed economico costruito faticosamente in questi sessant’anni, per delocalizzare risorse economiche strutturali e competenze amministrative vere.
Invece la scelta di proseguire e completare con successo l’opera di decentramento amministrativo in direzione dei XV Municipi è l’opzione più premiante che un’amministrazione lungimirante di Roma Capitale possa mettere in campo oggi.
Infatti l’effetto sarebbe duplice: da un lato si abbatterebbero i tempi dell’amministrazione municipale per rispondere con maggiore prontezza e con maggiore dettaglio ai bisogni dei cittadini di uno specifico settore del vasto territorio di Roma capitale, evitando inoltre inutili sovrapposizioni tra uffici del Campidoglio e quelli municipali;  dall’altro,  aumenterebbe il livello di responsabilità della classe politica locale chiamata a gestire materie di competenza maggiore, sia in termini di funzioni sia in termini di risorse economiche.
Roma, oggi più di ieri, ha il bisogno urgente che i suoi XV Municipi diventino più “centrali”, per dare risposta concreta alle necessità dei cittadini e per essere co- protagonisti insieme all’Amministrazione Centrale di un’azione amministrativa e di uno sviluppo urbano degni di una Capitale europea.

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