OPEN HANDS

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lunedì 2 dicembre 2019

Campagna Adesione Open Hands 2020



Associazione Socio-Culturale Open Hands

Campagna Tesseramento 2020
Carissime/i associate/i,
con l’inizio del mese di dicembre, l’Associazione Open Hands apre la sua campagna di adesione 2020.
Il 2019, che pian piano ci sta lasciando, ha visto l’Associazione protagonista di una serie d’iniziative, che vanno dall’integrazione dei cittadini stranieri alla salvaguardia ambientale (nel mese di giugno abbiamo avviato una serie d’interventi per la pulizia delle aiuole in alcuni municipi), oltre alla costante attività di segnalazione delle criticità territoriali, attraverso lettere ed istanze inviate sia al Comune di Roma che ai presidenti dei Municipi.
Anche quest’anno, abbiamo potuto offrire una vasta gamma di servizi (fiscali, legali, etc..), svolti dai numerosi professionisti con cui collaboriamo, che sono a disposizione di tutti gli associati che potranno usufruire di convenzioni agevolate.
Continua la collaborazione con ADOC (associazione dei consumatori), di cui è attivo uno sportello dedicato presso la nostra sede; inoltre, abbiamo implementato la nostra capacità d’azione sui temi dell’integrazione e dell’assistenza alle fasce deboli aprendo un canale di collaborazione con i City Angels Roma.
Prosegue inoltre, oramai da anni, la collaborazione con la GE.CO. Onlus Associazione Ambientalista di volontariato, che opera anche nel settore zoofilo con un proprio nucleo di Guardie, così come la partecipazione attiva alle iniziative del Banco Alimentare (30 novembre u.s.), tramite la raccolta di generi alimentari e prodotti per la vita quotidiana destinati a parrocchie, case famiglia e ad altre associazioni che si occupano del sostegno a persone e famiglie in difficoltà economiche e sociali.
Nel corso del 2019, abbiamo attivato e svolto un corso di lingua italiana, che proseguirà nel 2020 con almeno altre due sessioni, predisposto sul livello A2 e sul livello B1, quest’ultimo impostato come corso di preparazione AL TEST PER L’OTTENIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA.
Per il prossimo 2020 i progetti di nuove attività non mancano, dalla protezione ambientale (progetto piantumazione alberi), all’organizzazione di un corso di pittura, alla protezione degli animali, restando altresì sempre attenti e disponibili a tutte le nuove proposte di iniziative od interventi che ci verranno segnalate. La nostra sede è pienamente operativa ed in grado di ospitare ed organizzare tutte le attività e le iniziative promosse.
Dunque ci sono molti ed interessanti motivi per aderire ad OPEN HANDS.

Per info scrivere a openhands5@gmail.com oppure contattateci ai numeri 329/3998250, 329/8158812, 347/7287468 e 347/6161921.
Il Presidente 
Andrea Morichini
                                                                           
GRAZIE


.       Associazione Socio-Culturale Open Hands, C.F. 97598140586

Sede Legale Viale Opita Oppio 54/b – 00174 Roma; 
Sede Operativa Via Tito Quinzio Penno, 23 – 00175 Roma
Posta Pec : openhands@pec.it,
 Email contatti: openhands5@gmail.com
Email servizi in Associazione: serviziopen@gmail.com

   

giovedì 28 novembre 2019

Appuntatevi questa data 30 Novembre 2019 Giornata della Raccolta Alimentare



Anche quest’anno i volontari di Open Hands, saranno accanto a Fondazione Banco Alimentare Onlus che, organizza ogni anno, l'ultimo sabato di novembre, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Iniziativa importante perché si tratta di recuperare tutte quelle eccedenze alimentari e da destinarle ai più poveri del nostro Paese

Ormai giunta alla 23^ edizione, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è diventata un importantissimo momento di coinvolgimento e sensibilizzazione della società civile al problema della povertà alimentare attraverso l'invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: donare la spesa a chi è povero.

Durante questa giornata, presso una fittissima rete di supermercati aderenti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può donare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà. È un grande spettacolo di carità: l'esperienza del dono eccede ogni aspettativa generando una sovrabbondante solidarietà umana.

martedì 5 novembre 2019

Enti Locali tra dissesto ambientale e tutela del Territorio.


di Paolo Cenciarelli
La questione ambientale, legata indissolubilmente all’azione di tutela del territorio, è di certo un tema di rilevanza globale, oltreché di interesse ed impegno sovrannazionale, poiché le cause ed i fenomeni del grave dissesto ambientale ( che si è intensificato gravemente negli ultimi 20 anni), hanno subito un fortissimo incremento proprio a seguito della globalizzazione e della relativa diffusione dell’impostazione “ultra-liberista” nell’utilizzo delle risorse naturali mondiali; a tal riguardo, è ovvio che una gestione del problema che voglia essere minimamente efficace necessita della sinergia e della collaborazione internazionali.

Pertanto è ormai chiaro che il campo da gioco appropriato per affrontare la questione ambientale globale ( nel merito e nella sostanza, con le maggiori garanzie di efficacia e di successo) è lo scenario internazionale ed i suoi vari soggetti competenti; a fronte di ciò,  l’onere che spetta invece alle comunità locali è un impegno non meno difficile e complesso.

Difatti, a livello locale non è possibile intervenire sulle cause strutturali del dissesto ambientale o anche far fronte da soli alle pesantissime e costosissime conseguenze dei più gravi fenomeni di dissesto ambientale ( grandi eventi climatici estremi e imprevisti, avvelenamento di superficie o sotterraneo di estese zone di territorio, con progressiva degradazione del loro equilibrio biologico, etc..); le stesse realtà locali sono però i concreti destinatari degli interventi e delle azioni di tutela ambientale o di bonifica delle zone inquinate.

A tal riguardo, le amministrazioni locali ( Regioni, Comuni, etc..) si troverebbero in un paradossale cul de sac, perché, sebbene siano concretamente il diretto bersaglio degli effetti nocivi del dissesto ambientale e rappresentino la prima linea di resistenza al fenomeno e di recupero delle zone colpite, non hanno poteri e competenze tali da poter intervenire efficacemente ( ovvero a livello sovrannazionale) sulle cause  della questione ambientale e dipendono quasi totalmente dai superiori livelli istituzionali nel reperimento delle risorse economiche necessarie o nella definizione finale delle azioni da effettuare, delle zone di intervento e dei tempi di attuazione dei lavori.

Tale stato di cose renderebbe gli enti Locali dei “protagonisti incompiuti” della questione ambientale e quindi a rischio inadeguatezza: soggetti principali, a volte unici, nell’affrontare la costante criticità del dissesto ambientale e nella quotidiana constatazione dei relativi danni ( materiali, sanitari  e sociali), ma al tempo stesso elementi del tutto secondari e subordinati al Governo centrale per quanto concerne la definizione della strategia di risanamento, in special modo per quanto riguarda il reperimento delle risorse sufficienti per operare gli interventi urgenti e la programmazione ( ed il rispetto) della tempistica dei relativi lavori di rispristino o di messa in sicurezza del territorio.

Allora, a fronte di quanto sopra descritto, in quale ambito gli enti locali possono assurgere ad un proprio ruolo più proattivo, più autonomo e, in definitiva, più efficace nella sfida al dissesto ambientale? Di certo, un buon punto da cui cominciare è quello della prevenzione, ovvero di assumere il principio di tutela ambientale come precondizione per quanto riguarda tutta l’azione ordinaria delle amministrazioni locali, così da eliminare gradualmente almeno tutte le condizioni di rischio originate direttamente dall’azione dell’uomo : dalle competenze urbanistiche di concessione e autorizzazione, a quelle in ambito dei trasporti e della gestione dei rifiuti, alla gestione del verde pubblico e di tutto quanto faccia parte del patrimonio morale e materiale ( e che rientri nella pertinenza dei livelli locali di governo e amministrazione).

Prendiamo per esempio il caso di slavine e frane improvvise causate dall’anomalo riscaldamento ad alte latitudini o di imponenti ed estese “bombe d’acqua”, fenomeni che continuano a produrre innumerevoli danni materiali e a causare  vittime civili; questi fenomeni hanno avuto un impatto così drammatico anche in forza, rispettivamente, dell’azione di disboscamento selvaggio, ad opera dell’uomo, di ampie zone montuose oppure a causa di dissennati piani di urbanizzazione che hanno reso alcune agglomerati urbani vere e proprie trappole mortali.

Oltre alla “prevenzione ambientale” perseguita come conditio sine qua non in tutti gli ambiti dell’ordinaria amministrazione, assumendo appunto lo scrupolo vincolante della tutela del territorio, per gli enti locali la sfida alla questione ambientale si gioca anche nell’attuazione, come ente amministrativo, di sempre più buone prassi ecosostenibili e la conseguente loro diffusione, anche solo per emulazione, da parte di altre amministrazioni.

Dalla percezione chiara ed evidente, da parte della cittadinanza, di una esemplare e corretta gestione amministrativa dei loro Enti Locali, ancor più sana e meritoria se condotta nel rispetto dell’ambiente, può risorgere anche la speranza di raggiungere un obiettivo che i più pessimisti, o i più ipocriti, non credono possa essere realizzabile: ovvero l’impegno, convinto e continuo, a seguire modelli di vita e di lavoro ecosostenibili anche da parte del singolo cittadino, sostenuto e rincuorato dal buon esempio della sua amministrazione locale nel suo sforzo di fare la propria piccola parte per il bene del proprio territorio.

In assenza di un forte e sano esempio fornito dalla propria amministrazione di prossimità o anzi in presenza di evidente gestione amministrativa priva di scrupoli di tutela ambientale, il cittadino comune che persevera in comportamenti e consumi irrispettosi dell’ambiente e del territorio (questa è il presupposto dei pessimisti, o peggio degli ipocriti di cui sopra) non sentirebbe alcun motivo di mutare atteggiamento o anzi avrebbe un alibi in più per mantenere tali comportamenti.
                                                                                                                                                     
 

 

giovedì 17 ottobre 2019

Alberi in Periferia


L'immagine può contenere: testo
Una serata di teatro e musica per raccogliere fondi per l'acquisto e la piantumazione di alberi in periferia.
Con l'intero incasso netto andremo ad acquistare degli alberi che andremo a piantare nella periferia romana.
Siamo un gruppo di cittadini, come te, non abbiamo finanziamenti e non lo facciamo per scopo di lucro. Lo facciamo perchè crediamo sia giusto impegnarci in prima persona per il bene comune. Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto, partecipa alla nostra serata e invita quanti più amici puoi.

Ingresso a sottoscrizione libera, l'intero incasso netto andrà a finanziare l'acquisto di alberi (nè gli artisti, nè l'organizzazione riceverà alcun compenso).

Artisti:
Francesca Carta
Manuela Cerri
Elia Ciricillo
Camillo De Felice
Anna Maria De Santis
Gianluca Pecoraro
 
GLI ALBERI E LE LORO FUNZIONI
 
GLI ALBERI E IL CLIMA
Aiutano a mitigare l’effetto serra, assorbendo per tutta la vita anidride carbonica e quindi anche le emissioni climalteranti di origine antropica.
GLI ALBERI PRODUCONO OSSIGENO
Grazie alla respirazione cellulare, gli alberi intrappolano CO2 ed emettono ossigeno nell’atmosfera. La CO2 si trasforma in sostanza organica, che diverrà a sua volta suolo fertile. Un albero produce in media 20-30 litri di ossigeno al giorno, ogni uomo necessita in media di 300... litri di ossigeno al giorno.
GLI ALBERI PULISCONO L'ARIA
Sono in grado di filtrare il particolato e gli inquinanti presenti nell’aria, le loro foglie infatti intercettano sostanze dannose come l’anidride solforosa e il biossido di azoto.
GLI ALBERI PULISCONO L'ACQUA
Riducono il flusso della pioggia, incrementando le falde freatiche ed impedendo agli inquinanti di arrivare al mare.
GLI ALBERI PREVENGONO L'EROSIONE DEL SUOLO
Le radici penetrando nel terreno, in particolar modo sui versanti di montagne e colline, mantengono il suolo coeso, impedendo a quest’ultimo di franare.
GLI ALBERI ABBELLISCONO LE CITTA'
E fanno bene alla salute psicofisica. È provato che il verde rilassa, rinfranca, rincuora.
GLI ALBERI REGOLANO LA TEMPERATURA
Producono ombra e assorbono la luce solare, raffrescando l’estate. D’inverno sono in grado di mitigare i venti più freddi.
GLI ALBERI AUMENTANO LA BIODIVERSITA'
Fanno da riparo a decine di specie animali. Uccelli, insetti, roditori. Interi ecosistemi si basano sulla loro ecologia.
GLI ALBERI FANNO CRESCERE BENE I BAMBINI
I bambini hanno bisogno di alberi su cui arrampicarsi per non perdere il loro lato selvaggio e il contatto con l’ambiente. La scoperta della natura favorisce le capacità motorie dei bambini, lo sviluppo cognitivo e intellettuale e la fantasia. È stato rilevato che i bambini che giocano a contatto con alberi e prati si comportano in modo più creativo.
GLI ALBERI SONO LA NOSTRA MEMORIA STORICA
I più antichi alberi hanno centinaia se non migliaia di anni e portano dentro il loro tronco i segni del tempo. Temperature, siccità, quantità di sostanze nutritive. Da un tronco si può capire il passato.
Una volta piantato un albero, molto probabilmente, questo sopravviverà a noi e ai nostri figli. Un autentico lascito per l’intera comunità.

venerdì 11 ottobre 2019

Mare fonte di Energia


Il mare fonte di vita, di nutrimento e di benessere da oggi può diventare anche fonte di energia.

Infatti ricavare energia dalle onde è stato un obiettivo perseguito per anni da ingegneri e ricercatori scientifici. In Italia il progetto è diventato realtà, l’Eni in fondendo le attività sulle piattaforme, che lungo la costa adriatica estraggono gas, ha installato Iswec (Inertial Sea Wave Energy Converter), un sistema sofisticato che permette di ricavare energia elettrica dal modo ondoso.

La superficie del nostro pianeta è occupata per il 70% da mari e oceani potrebbe essere impiegata per generare tra i 20.000 e i 90.000 TWh di elettricità all’anno, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Le onde del mare sono una sorgente di energia ipoteticamente migliore rispetto all’energia eolica e solare poiché il moto ondoso è incessante per tutto il giorno. Ricavare energia dalle onde elude le difficoltà dovute all’incostanza della produzione da fonte rinnovabile che sta mettendo a dura prova i sistemi elettrici moderni. Inoltre, al contrario dell’energia ricavata dalle maree e dal vento, generalmente tutti i fondali marini sono utilizzabili per produrre energia, con un impatto ambientale trascurabile, infatti gli impianti, non sono visibili, non intralciano la navigazione e sono innocui per la fauna marina.

Altro esempio della nuova frontiera sul fronte delle energie rinnovabili è Wavestar, stella delle onde, una piattaforma oleodinamica, costruita in Danimarca da due ingegneri appassionati per la vela, che promette di creare – sempre attraverso lo sfruttamento sostenibile del moto ondoso. Infatti la piattaforma è in grado di produrre energia dalle onde del mare grazie a una successione di boe semisommerse, che in virtù di un movimento saliscendi, consente di produrre continuamente energia sfruttando la continuità e la costanza delle onde.

Le questioni ambientali e climatiche richiedono che diversifichiamo il nostro approvvigionamento energetico da più fonti rinnovabili e pulite, così da rinunciare alle energie novecentesche come petrolio e nucleare. Si punta quindi ad un futuro energetico completamente sostenibile, attraverso la costruzione di veri e propri hub per la produzione di energia elettrica a partire dal moto ondoso ma al contempo le stesse piattaforme potranno essere combinate ad impianti eolici offshore e ad impianti fotovoltaici.
Foto Il Mare delle Isole Tremiti

venerdì 27 settembre 2019

L’isola dei rifiuti

Great Pacific Garbage Patch, cos’è? Forse non tutti sanno che nel bel mezzo dell’oceano pacifico e più precisamente a nord delle splendide Hawaii, esiste da molti anni un continente di plastica!
Grande come tre volte la superficie della Francia, questo enorme ammasso di rifiuti, che si è formato negli ultimi trent’anni, è alimentato per più del 90% dai grandi fiumi asiatici: Yangtze, Xi e Huanpu (Cina), Gange (India), Brantas e Solo (Indonesia), Pasig (Filippine) e Irrawaddy (Birmania).
L’inquinamento degli oceani sta diventando una questione cruciale per la salute del mare, dei suoi abitanti e degli esseri umani. Infatti, la plastica che fluttua in superficie, con il passare del tempo, si scompone in micro-particelle, che arrivano a mischiarsi con lo zooplancton, alla base della catena alimentare dei pesci. È chiaro, dunque, che se non differenziamo la plastica essa finisce nei fiumi, ritorna sulle nostre tavole sotto forma di un bel branzino al forno.

4R ovvero (Ridurre, Recuperare, Riusare, Riciclare) …….

Dobbiamo rafforzare il modo di affrontare questo problema, in primis nei comportamenti e nelle abitudini quotidiane, perché se è vero che per i macro-problemi “dovrebbero” intervenire i governi, anche noi possiamo contribuire alla riduzione dei rifiuti inquinanti correggendo quelle annose abitudini nella vita di tutti i giorni.

Alcune nazioni hanno cominciato ad adottare misure per limitarne l’uso della plastica, ad esempio combattendo l’utilizzo delle monoporzioni o degli involucri (alcuni comuni in Italia hanno messo al bando la plastica come ad esempio le Isole Tremiti). Altre hanno impiegato risorse per trovare soluzioni per la pulizia degli oceani o per gestire meglio le acque dei fiumi. Si valuta che ottimizzando la gestione dei corsi di acqua dolce si possa diminuire del 50% l’inquinamento degli oceani e dei mari.

Appunto i mari, anche nel Mediterraneo il fenomeno di questi materiali rappresenta un problema serio infatti sono moltissime le tonnellate di plastica che finiscono in mare. Basti pensare alla povera balena trovata morta, in primavera, sulle coste della Sardegna, c’erano più di venti kg di plastica nello stomaco del malcapitato cetaceo. Tra le varie nazioni che stanno prendendo misure per limitare l’annoso problema, in prima linea, ce anche l’Italia, infatti con un emendamento della finanziaria del 2017, ha bandito i sacchetti di plastica non biodegradabili, dal 1° gennaio 2019 ha proibito la vendita dei cotton fioc non biodegradabili e dal 1° gennaio 2020 vieterà la vendita di prodotti cosmetici contenenti micro plastiche.

Dunque, siamo di fronte ad una emergenza planetaria, e tutte le soluzioni percorribili vanno adottate, anche ad es. imprese come quella di  Alex Bellini il quarantenne esploratore ed avventuriero, noto per le sue iniziative, è partito da un villaggio indiano sulle rive del Gange a bordo di una zattera, costruita con materiali riciclati, la spedizione prevede la  navigazione dei 10 fiumi più inquinati del mondo, arrivando fino alla gigantesca isola di plastica: il Great Pacific Garbage Patch.

venerdì 21 giugno 2019


Siracusa e Palermo le tappe Italiane della Rainbow Warrior, la famosa nave dell’Organizzazione Ambientalista Greenpeace, che nell’ambito del suo tour europeo “Uniti per il clima” attracca nelle due belle città siciliane per sensibilizzare l’Europa sui cambiamenti climatici e le conseguenze che questi hanno su di noi.

Alluvioni, bombe d’acqua, siccità, non sono intemperie, ma le conseguenze del clima che cambia e sollecitare la politica affinché ogni sforzo sia indirizzato su un deciso abbandono dei combustibili fossili che sono la principale causa della crisi climatica.

In questi giorni la Commissione europea ha in sostanza bocciato il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) presentato dai 28 definendo insufficienti le misure.

La commissione ha evidenziato che la direzione presa dall’Italia nel PNIEC non è adeguata a contrastare i cambiamenti climatici e la centralità data al gas nel piano presentato dall’Italia è in contraddizione con gli obiettivi di decarbonizzazione, ovvero di progressiva eliminazione delle emissioni di CO2. Nel complesso le valutazioni della Commissione sul PNIEC non consentiranno all’Unione di centrare i target 2030.
La Rainbow Warrior sarà a Siracusa il 25 e il 26 giugno, presso il molo numero 4 (al Largo Molo Stazione Porto), visitabile secondo i seguenti orari:

  • 25 giugno dalle ore 16 alle 19 e 30
  • 26 giugno dalle ore 9 e 30 alle 12
E con l’occasione la nave sarà aperta gratuitamente a tutte e tutti. Prima di salire a bordo, sarà inoltre possibile visitare un vero e proprio “villaggio Greenpeace”, con un’area per bambine e bambini, una mostra sui cambiamenti climatici in Italia e in Europa (e sulle soluzioni per contrastarli), un angolo di realtà virtuale e un “rinfresco”, ovviamente #plasticazero.

Seconda e ultima tappa a Palermo, dove la nave sarà aperta al pubblico dal 29 giugno al primo luglio.

giovedì 20 giugno 2019


Roma 20/06/2019   


OPENHANDS SOSTIENE DE-LIBERIAMO ROMA #MIRIFIUTO
L’Associazione OPEN HANDS al fianco di questa iniziativa perché attualmente 15 Municipi di Roma devono iniziare ad assumere le funzioni di controllo sulle operazioni di AMA essi, attualmente, non hanno alcun potere, funzione, informazione diretta riguardo alla raccolta dei rifiuti che viene svolta nel proprio territorio.
Raccogliere adesioni per questa iniziativa è importante perché la gestione centralizzata sta mostrando tutti i suoi limiti, rifiuti in ogni dove, aumento della popolazione volatile, gabbiani che banchettano in mezzo la spazzatura, piccioni e topi per non parlare poi che nel periodo estivo l’abbandono dei rifiuti fuori dai cassonetti genera degli odori nauseabondi.
Firmare è importante per cominciare a dare ai Municipi di Roma quella centralità che da troppo tempo viene professata ma mai applicata.
Chi vuole sostenere tale raccolta firme, attraverso la nostra Associazione, può passare presso la nostra sede operativa sita in via tito quinzio penno, 23, una traversa di via scribonio curione.
Grazie

 

Andrea Morichini

Presidente dell’Associazione Socio-Culturale OPEN HANDS

mercoledì 22 maggio 2019

La Certosa Inclusiva

di Andrea Morichini

Nella periferia più ad est di Roma e più precisamente nel VI Municipio sta prendendo corpo un ambizioso progetto, che vuole riattualizzare le antiche strutture medievali, La Certosa.

Come la Certosa medioevale, che era un luogo di collaborazione e di integrazione tra persone, la Certosa Inclusiva del XXI secolo, la prima in Europa, vuole essere un nuovo luogo dove la collaborazione tra le persone e l’amministrazione sia capace di produrre quei frutti della solidarietà capaci di interpretare i bisogni della parte più debole della nostra società.
L’obiettivo degli ideatori del progetto è quello di creare una Comunità Autonoma e Multifunzionale con servizi altamente tecnologici per persone disabili e non, ma che sia fruibile anche dalla cittadinanza. LA CERTOSA INCLUSIVA sarà un Luogo in Città dove le Differenze diventano Normalità, si estenderà su 24 ettari nel territorio del Comune di Roma Capitale e la Disabilità si farà motore dell’Integrazione, dell’Economia e dell’Occupazione.
Le strutture che comporranno la Certosa saranno;

Centro Sportivo Inclusivo,Polo Sanitario Multifunzionale ,Laboratori per la Ricerca,  Laboratori per le Attività Multidisciplinari,Strutture di Children Care,  Unità Abitative di diverse tipologie.

“La misura della grandezza di una Società è data dal modo con cui essa tratta chi è più bisognoso.” - Papa Francesco
Particolare attenzione verrà riservata a quelle strutture che ospiteranno la parte dedicata al “dopo di noi” e alla genitorialità, 250 chalet completi di tutti i comfort, oltre ad ospitare centri di riabilitazione, attività di laboratorio e formazione, aree sportive in collaborazione con il Comitato Paralimpico, aree di ristoro, Ippoterapia, orti sociali ed agricoltura biologica, impianti energetici solari e fotovoltaici, rifiuti verso lo zero-assoluto. Un progetto attuato con criteri dello sviluppo sostenibile pronto a supportare persone che possano avvicinarsi alle attività produttive e sostenersi con proprio reddito, nel contempo assicurare ai più deboli la certezza della dignità della vita e affrancare le famiglie dall’impegno aspecifico della condizione.


lunedì 1 aprile 2019

Integrazione? Partiamo dalla lingua

di Paolo Cenciarelli

L’Associazione Open Hands, in collegamento con il Gruppo Europa, agenzia Roma Esquilino, vuole attivare il corso di lingua italiana per stranieri, migranti e rifugiati, corso che inizialmente sarà impostato al raggiungimento di una conoscenza di base della lingua italiana (Livello A1 e A2), per procedere poi gradualmente all’ulteriore perfezionamento verso i livelli medio (B1 e B2) e avanzato (C1 e C2).

Gli insegnanti sono tutti volontari. La loro formazione è basata principalmente attraverso l’esperienza di affiancamento ad insegnanti più esperti (esperienza maturata nella prima edizione del corso di italiano per stranieri, migranti e rifugiati che Open Hands ha attivato negli anni 2011-2013), utilizzando il materiale didattico elaborato da insegnanti qualificati.
Gli spazi utilizzati per l’erogazione del corso (da svolgersi presso la sede di Open Hands in via Tito Quinzio Penno 23) permettono la costituzione di classi di studenti non superiori alle 10 unità. Tenuto conto della disponibilità degli insegnanti, il corso si comporrà di una lezione settimanale (mercoledì dalle ore 18 alle ore 20) per la durata di circa tre mesi, da settembre 2019 a novembre 2019.
Al fine di monitorare e verificare l’efficacia dell’offerta formativa, oltre che per consolidare la fidelizzazione e la frequenza dei futuri fruitori del corso, sarà anticipatamente attivato nei mesi di maggio/giugno 2019 un breve corso pilota (livello base).

Elemento basilare per garantire maggiore efficacia all’azione formativa è quello di comporre gruppi-classe omogenei per livello e per velocità di apprendimento, base di partenza di un qualunque corso di lingue tradizionale.
È altresì importante sottolineare però che l’obiettivo primario di questi corsi di italiano non è unicamente quello di insegnare l’italiano.  Questa funzione rappresenta infatti uno degli elementi che compongono la sfera dell’accoglienza, quale p.e. l’accettare nella scuola chiunque, senza richiedere documenti all’atto dell’iscrizione.
L’approccio all’insegnamento deve mantenere in maniera costante l’attenzione all’insieme delle problematiche degli utenti: l’apprendimento dell’italiano viene sviluppato quale elemento essenziale del processo di integrazione e insieme strumento di sostegno a fini di orientamento, di informazione su uffici e istituzioni, di conoscenza e agevolazione circa le procedure di regolarizzazione (con particolare attenzione ai richiedenti asilo), ma anche di supporto alla più generale socializzazione dei singoli, all’utilizzo dei servizi cittadini, alla ricerca delle opportunità di lavoro, delle soluzioni abitative ecc.
Il corso di italiano di base si articola in ventiquattro unità didattiche base per l’apprendimento della lingua. Caratteristiche fondamentali dell’azione formativa, da parte degli erogatori del corso, sono rappresentate dall’utilizzo di parole semplici e per quanto possibile non astratte (p.e. servendosi di parole relative a oggetti o situazioni che siano disegnabili alla lavagna) e dall’organizzazione flessibile delle singole unità didattiche che non devono, per quanto possibile, essere consequenziali una all’altra. In questo modo è possibile ovviare alla scarsa frequenza degli studenti.
Per info,  iscrizioni e costi scrivere email a: openhands5@gmail.com oppure 
contattare il numero 351 8961321.
Il corso è gratuito, previa iscrizione, al costo di 10€, all’Associazione Open Hands. 

martedì 19 febbraio 2019

news letter febbraio


NEWS LETTER FEBBRAIO 2019
Volontariato
            L’Associazione sta predisponendo un corso d’informatica di base da erogare già nel mese di marzo. Alcune strutture ci hanno dato già adesione, se ci sono ulteriori adesioni e/o segnalazioni scrivere a openhands5@gmail.com

·         Open Hands sta collaborando con la Parrocchia di San Gabriele ed altre realtà del territorio quali Libera, Comunità di Sant’Egidio e realtà associative locali per organizzare nel mese di maggio la Festa dei Popoli.

·         L’Associazione Open Hands nella sua opera di supporto ad altre realtà associative ha donato dei computer all’Associazione “A Roma insieme – Leda Colombini” ed alla casa famiglia “Casa Betel”. Chi vuole segnalarci associazioni o realtà assistenziali che hanno bisogno computer può scriverci a openhands5@gmail.com

Bonus bollette luce, gas e telefono
Gli aiuti per pagare l'affitto

I bonus e le agevolazioni per la famiglia
Bonus bebè per chi ha figli in arrivo
Assegno di maternità per mamme disoccupate e casalinghe
Bonus per le future neo mamme
Bonus istruzione per i figli
Bonus per i figli a carico
Bonus per le famiglie numerose

I bonus e le agevolazioni per le cure mediche

conto corrente base

Isee: modificata la validità della Dsu 2019
Dsu 2019, modificati i periodi di validità
Come chiarisce il portale dell'Inps, prima dell'avvio a marzo del Reddito di cittadinanza, alle Dsu presentate nell'anno 2019 si applicheranno le seguenti regole: le Dsu presentate dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 sono valide dal momento della presentazione sino al 31 dicembre 2019. Inoltre, le Dsu già attestate che recavano data scadenza 31 agosto 2019 sono state aggiornate sul portale con la nuova data di scadenza. Dunque, le attestazioni ISEE, già rilasciate, con data scadenza del 31 agosto 2019 devono essere considerate valide e con scadenza 31 dicembre 2019. Ed ancora, le Dsu presentate dal 1° settembre 2019 sono soggette alla disciplina generale, per cui sono valide dal momento della presentazione al successivo 31 agosto (per intenderci, una DSU presentata il 1° ottobre 2019 è valida dal 1° ottobre 2019 sino al 31 agosto 2020). Ricordiamo che la Dsu serve per richiedere l'attestazione Isee per valutare la situazione economica delle famiglie che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.

Domeniche gratis al museo da marzo a ottobre 2019


Per maggiori informazioni e appuntamenti scrivere a:
OPEN HANDS Associazione Socio-Culturale
Via Tito Quinzio Penno, 23 Roma

mercoledì 23 gennaio 2019

NewsLetter Gennaio 2019







Gennaio 2019 Newsletter OPEN HANDS

·         Da lunedì 28.01.2019 sarà possibile effettuare domanda per la concessione del Bonus Nido per il 2019.



·         Documenti per richiesta d’invalidità unica soluzione
    • Documento riconoscimento e tessera sanitaria del richiedente;
    • Numero di cellulare;
    • IBAN se poste anche numero dell'ufficio postale e Via 
    • Se al di sotto dei 65 anni anche i redditi del coniuge nel caso oltre invalidità è richiesta indennità di accompagno
Cancellazione cartelle sino a 1000€ dall'anno 2000 all'anno 2010;

·         NUOVO ISEE 2019 dal 15 gennaio è possibile rinnovarlo.
o   Dal 2019 però è prevista una novità. La nuova scadenza dell'Isee sarà infatti il 31 agosto 2019, data a cui è collegato un altro cambiamento, ovvero il modello precompilato Isee, che in sostanza è la Dichiarazione Sostitutiva Unica precompilata, obbligatoria dal primo settembre 2019 in virtù del decreto milleproroghe.

Passa presso la nostra sede per ulteriori informazioni su tutti i servizi ospitati dalla nostra Associazione.
OPEN HANDS, via tito quinzio penno, 23 00175 Roma.
Email: openhands5@gmail.com

martedì 22 gennaio 2019

Decentramento quando?

Dal 1966 ad oggi, dopo più di mezzo secolo, il processo verso un efficace decentramento amministrativo è ancora disatteso e tale ritardo grava sul paese come una grande opera incompiuta, a causa di decenni di inadempienza da parte delle classi dirigenti di questo paese, spesso per incapacità politica ma molto più spesso per mancanza di volontà politica.
Dopo l’elezione del 2016, con l’avvento della giunta guidata da Virginia Raggi, per i tanto vituperati Municipi di Roma sembrava arrivato il momento di poter assumere finalmente una maggiore autorevolezza, in primis agli occhi dei cittadini romani.
I XV Municipi che compongono il territorio di Roma Capitale, in qualità di Amministrazioni di prossimità e istituzioni più direttamente collegate ai cittadini, in questo preciso momento storico necessitano di una svolta sostanziale, nel merito e nella sostanza del ruolo che devono ricoprire.
L’amministrazione centrale del Comune di Roma, si trova quindi di fronte ad un bivio: o dotare della maggiore autonomia possibile i Municipi oppure sostenere che la struttura politico-rappresentativa del Municipio non ha un ruolo positivo ma solo ratificante rispetto alla gestione centrale, rendendo pertanto i Municipi una mera struttura amministrativa che applica direttamente ciò che viene deciso nell’Aula Giulio Cesare.
La seconda ipotesi sopracitata rasenta follia pura, anche solo in riferimento all’enorme investimento legislativo ed economico costruito faticosamente in questi sessant’anni, per delocalizzare risorse economiche strutturali e competenze amministrative vere.
Invece la scelta di proseguire e completare con successo l’opera di decentramento amministrativo in direzione dei XV Municipi è l’opzione più premiante che un’amministrazione lungimirante di Roma Capitale possa mettere in campo oggi.
Infatti l’effetto sarebbe duplice: da un lato si abbatterebbero i tempi dell’amministrazione municipale per rispondere con maggiore prontezza e con maggiore dettaglio ai bisogni dei cittadini di uno specifico settore del vasto territorio di Roma capitale, evitando inoltre inutili sovrapposizioni tra uffici del Campidoglio e quelli municipali;  dall’altro,  aumenterebbe il livello di responsabilità della classe politica locale chiamata a gestire materie di competenza maggiore, sia in termini di funzioni sia in termini di risorse economiche.
Roma, oggi più di ieri, ha il bisogno urgente che i suoi XV Municipi diventino più “centrali”, per dare risposta concreta alle necessità dei cittadini e per essere co- protagonisti insieme all’Amministrazione Centrale di un’azione amministrativa e di uno sviluppo urbano degni di una Capitale europea.