Viviamo
oggi un periodo che ci impedisce di muoverci con la naturale libertà
che ci ha sempre contraddistinto causa il persistere del Covid 19.
L'Associazione
Open Hands vuole dare un piccolo contributo culturale raccontando
ciò che di bello hanno i borghi, castelli, paesi della nostra
Regione al di fuori del raccordo anulare.
Settimanalmente
racconteremo brevemente le ricchezze culturali e della tradizione dei
Comuni, Parchi e di tutto ciò che ha di bello il Lazio.
Buon
viaggio...............
Bassano
Romano
Il
Borgo medioevale eppoi rinascimentale di Bassano Romano, feudo
appartenuto agli Anguillara di Ceri fino alla metà del XIV° secolo,
vede il suo sviluppo quando alla fine del XVI° la famiglia
Giustiniani, acquista l'intero territorio.
Inizia
così per il piccolo centro del viterbese un periodo di grande
sfarzo, architettonico pittorico ed economico, basta pensare a
Palazzo Giustiniani che, tra il 1600 e il 1610. vede una sostanziale
ristrutturazione ad opera del Marchese Vincenzo Giustiniani.
L'
importante residenza, nasce dalla trasformazione della primitiva
fortificazione medievale in un palatium, poi pian
piano viene impreziosita da ricche opere di Francesco Albani e del
Domenichino, entrambi allievi di Denijs Calvaert e compagni di
apprendistato di Guido Reni.
La
maestosa dimora comprende anche il vasto parco con annessa casina di
caccia detta La Rocca.
Infine
sotto la guida, del mecenate ed illuminato Marchese, viene edificata
la Chiesa di San Vincenzo Martire.
Anche
da un punto di vista economico Bassano Romano vive un periodo
florido, effettivamente, le attività, legate all'agricoltura hanno
un grande impulso e vivacità portando beneficio alla popolazione del
borgo che si tramutavano in grandi feste che si tenevano nella piazza
del paese.
Tutt'oggi,
infatti, nel mese di luglio si tiene, uno spaccato di vita
seicentesca con i Mercatini del '600, giornate di festa-mercato
ambientata nel XVII°, che dimostra come il feudo fosse ricco sia da
un punto di vista culturale che quello economico.
Un particolarità il comune è stato anche il set per alcune scene del film di Alberto Sordi
“L'Avaro”.