OPEN HANDS
giovedì 12 aprile 2018
SFREGIO STORICO E CIVILE ALLA MEMORIA DEL QUADRARO
di Paolo Cenciarelli
L'ultimo sfregio occorso al Parco
Monte del Grano, scoperto lo scorso 30 marzo, si è consumato con il segno della
svastica nazista con cui è stato imbrattato il monumento che onora la memoria
delle vittime del rastrellamento nazista del Quadraro del 17 aprile 1944.
Questo fatto merita una
riflessione più approfondita rispetto al catagolare tale atto come mero
vandalismo anche se è evidente la natura balorda di un gesto compiuto celandosi
nel buio della notte, così come la volontà colpevole di compiere uno sfregio
contro una memoria sofferta e dolorosa.
Pensare all'azione provocatoria
mirata, operata da gruppi ideologicamente organizzati di nostalgici neonazisti,
può essere un'ipotesi reale ma, tenuto conto dell'altrettanto reale esiguità
numerica di coloro che a Roma credono convintamente a quella maledizione
dell'umanità che fu il nazismo, oltre allo sdegno e al disprezzo verso tali
mentecatti, credo per tale caso non sia necessario aggiungere un'ulteriore
preoccupazione, come invece urgerebbe fare nella seconda ipotesi.
La seconda ipotesi conduce al
gesto voluto di per sè, senza alcuna base ideologica ma inteso con i connotati
di uno svago considerato meramente divertente; si rappresenterebbe così l'atto
di un balordo ignorante , ma del tipo più superficiale e totalmente gratuito,
per cui il peso di un tale sfregio equivale a quello di uno sfottò
calcististico di natura campanilistica.
Il soggetto di questa seconda
ipotesi potrebbe assomigliare a colui che compie atti di bullismo, a diletto
del proprio branco di spettatori, verso
chi è considerato più debole e incapace di reagire o sprovvisto di adeguata
attenzione e cura da parte di chi ne è deputato. Costui compie il gesto di sfregiare
con una svastica il monumento antinazista, compiaciuto delle risate degli
eventuali compari , sicuro che il
degrado del parco dove risiede il monumento e la debole memoria collettiva
sulle vittime dell'eccidio non possono impedirgli di imbrattarlo, senza scopi
ideologici antecedenti o obiettivi politici da raggiungere ma pieno di sè in un atto di superficiale presente.
Questo scenario è tanto più
preoccupante se si tiene conto della prospettiva di lungo raggio: nel procedere
delle generazioni successive a quelle che vissero quei tempi ( e a quelli che
si ostinano a studiarli e ricordarli),si è fortemente affievolita la conoscenza
della storia e soprattutto l'interesse nel mantenerla salda, di conseguenza si
indebolisce costantemente lo spirito di comunità generato e rinsaldato
dall'aver condiviso tragedie collettive e aumenta il distacco e la diffidenza
tra la cittadinanza e le istituzioni nel loro complesso.
Questo accade soprattutto per il
perpetuarsi delle inerzie colpevoli e delle inefficienze dolose, degli scandali
e delle deviazioni criminali che sempre di più hanno infettato la politica e le
strutture dello Stato e del servizio pubblico, delle opacità e
autoreferenzialità nelle organizzazioni sindacali e nelle lobby professionali.
Se le nostre istituzioni
democratiche rappresentano l'alternativa vincente ( a carissimo prezzo di
sofferenze e vite umane di innocenti) a quella concezione di Stato totalitario
che invece perseguivano i nazisti, allora forse parte della responsabilità per
la seconda ipotesi va rintracciata oltre la balordaggine del singolo
"ignorante".
La
balordaggine, insignificante di per sè soprattuto se isolata, trova adito e
risonanza quando le debolezze della sua vittima prestano il fianco alla sua
azione: il bullo per agire si approfitta della disattenzione dell'insegnante o
della nulla solidarietà dei coetanei verso la sua vittima, così il balordo
autore dello sfregio al monumento si approfitta del clima di
"disimpegno" alla memoria collettiva e potrebbe paradossalmente trovare
ulteriore "soddisfazione" del proprio gesto se a contrastarlo fosse
chi ha reso l'antifascismo in Italia un vuoto feticcio.
In Italia l'antifascismo serio e
non di facciata, militante ma non anacronistico, come movimento trasversale e
culturale di massa, non deve arenarsi
nella censura di espressioni o manifestazioni nostalgiche ( questo è il suo
minimo sindacale a cui purtroppo ci si è limitati), ma deve vivere e permeare
tutte le istituzioni e tutte le realtà produttive, associative, politiche etc..
con tutti i suoi valori ( che poi sono quelli presenti nella Carta
Costituzionale) e quindi far sì che esse siano percepite e sentite dalla
cittadinanza come saldamente al loro fianco e vincenti rispetto a modelli di
istituzioni autoritari o repressivi.
Quando, come sta accadendo negli
ultimi anni, aumenta lo spettacolo negativo di istituzioni inefficienti e
colluse e si affievolisce da parte della cittadinanza il senso di fiducia e
appartenenza alle istituzioni nate dalla guerra antifascista, allora nel cumulo
dei danni collaterali a questa degenerazione, si aggiunge anche la prolificità
di atti di vilipendio di balordi che prendono di mira i suoi simboli più veri e
rappresentativi.
lunedì 9 aprile 2018
Corso Formazione
CORSO DI FORMAZIONE ALLA CITTADINANZA CONSAPEVOLE
“ITALIANI
SI DIVENTA: IL BENE COMUNE”: LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI AL BENE COMUNE
“IL BENE
COMUNE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA”: LINEAMENTI DI STORIA DELLA REPUBBLICA
(Partiti
e movimenti dal dopoguerra a oggi, gli strumenti di democrazia - la
partecipazione dei cittadini).
Docente:
Simone Morichini (Giornalista e
dottore di ricerca in Storia).
Data: 03/05/2018
“IL
BILANCIO COMUNALE"
(Programmazione,
patto di stabilità, federalismo fiscale).
Docente:
Francesco Petrucci (Esperto in
politiche della programmazione economica e sociale).
Data: 07/05/2018
“ISTRUZIONE
E CULTURA”
(La
formazione, il diritto allo studio, media e comunicazione).
Docente:
Sara Dellabella (Giornalista di
Panorama).
Data:
09/05/2018
“I
SERVIZI SOCIALI”
(Politiche
sociali, promozione della persona).
Docente:
Carla Fermariello (Avvocato ed
Esperta del mondo delle Politiche-Sociali).
Data:
14/05/2018
“IL
GOVERNO DEL TERRITORIO”
(Politiche
urbanistiche, piano del territorio, risparmio energetico).
Docente: Dario Nanni (Capogruppo PD VI Municipio ed ex Consigliere Comunale).
Docente: Dario Nanni (Capogruppo PD VI Municipio ed ex Consigliere Comunale).
Data: 23/05/2018
Tutte le
lezioni si terranno dalle ore 18:00 alle ore 19:00 presso la sede dell’Associazione Open Hands sita in Via Tito Quinzio Penno, 23 (zona Aeroporto
di Centocelle).
Costo
iscrizione € 10.
Per
informazioni e colloqui: Segreteria didattica (329/8158812 ; email:
openhands5@gmail.com).
Laboratorio civico per Roma Via
Tito Quinzio Penno, 23 (Zona Aeroporto di Centocelle)
Telefono mobile: 329/8158812 ; Email:
openhands5@gmail.com
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