Per i 40 anni di Amnesty International Italia, flash-mob
per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale.
Redazione di OPEN HANDS.
Venerdì 17 aprile, a Roma sulla Scalinata
dell'Aracoeli, Amnesty International, A Buon Diritto, Antigone, Arci e
Cittadinanzattiva hanno tenuto un flash-mob per chiedere l'introduzione
del reato di tortura nel codice penale italiano.
Circa 300
delegati dell'assemblea di Amnesty International Italia sono saliti sulla
scalinata dell'Ara Coeli nell'ambito della manifestazione "Reato di
tortura subito". I manifestanti, sedendosi sui gradini, si sono disposti
formando l'immagine dell'Italia. Con sé ognuno aveva un cartello giallo con lo
slogan e illustrazioni contro la tortura. Al centro un grande striscione con
scritto "Reato di tortura subito".
Sono intervenuti alla Manifestazione
per i 40 anni di Amnesty International
Italia il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente
della Camera dei Deputati Laura Boldrini, il ministro degli Affari
esteri Paolo Gentiloni ospiti del sindaco di Roma Ignazio Marino
in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca.
Tra le numerose personalità erano
presenti Tawakkul Karman, attivista per i diritti
umani dello Yemen e premio Nobel per la pace 2011, il presidente della
Commissione straordinaria sui diritti umani Luigi Manconi, il giurista e
accademico Stefano Rodotà e, con un video-messaggio, il giudice
costituzionale Valerio Onida, l'artista Moni Ovadia ed Ensaf
Haidar, moglie del blogger Raif Badawi, condannato a 10 anni di carcere e
1000 frustate in Arabia Saudita.
All'iniziativa, a cui hanno aderito anche Funzione Pubblica Cgil e Avaaz hanno preso parte parenti di persone che hanno subito violazioni dei diritti umani in Italia, tra cui la famiglia di Riccardo Magherini.
Durante il flash-mob è stato allestito uno speakers' corner in cui le associazioni e i rappresentanti della società civile sono intervenute con testimonianze e messaggi rivolti al Senato, che quanto prima dovrà esaminare il disegno di legge, possibilmente migliorandolo, che mira ad introdurre il reato di tortura nel nostro paese dopo l'approvazione del relativo disegno di legge, il 9 aprile, da parte della Camera dei Deputati.
Tutte le associazioni sollecitano il Senato a dare priorità al voto così da istituire il reato di tortura nel nostro paese al più presto, colmando quel vuoto che ormai sussiste da oltre 25 anni.
Il flash-mob rientra nelle attività che Amnesty International Italia sta svolgendo nell'ambito della campagna globale "Stop alla tortura", lanciata nel 2014 dall'organizzazione per i diritti umani.
All'iniziativa, a cui hanno aderito anche Funzione Pubblica Cgil e Avaaz hanno preso parte parenti di persone che hanno subito violazioni dei diritti umani in Italia, tra cui la famiglia di Riccardo Magherini.
Durante il flash-mob è stato allestito uno speakers' corner in cui le associazioni e i rappresentanti della società civile sono intervenute con testimonianze e messaggi rivolti al Senato, che quanto prima dovrà esaminare il disegno di legge, possibilmente migliorandolo, che mira ad introdurre il reato di tortura nel nostro paese dopo l'approvazione del relativo disegno di legge, il 9 aprile, da parte della Camera dei Deputati.
Tutte le associazioni sollecitano il Senato a dare priorità al voto così da istituire il reato di tortura nel nostro paese al più presto, colmando quel vuoto che ormai sussiste da oltre 25 anni.
Il flash-mob rientra nelle attività che Amnesty International Italia sta svolgendo nell'ambito della campagna globale "Stop alla tortura", lanciata nel 2014 dall'organizzazione per i diritti umani.